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Getting to Know: Glenn van Berlo

1 Settembre 2023

Per il motorsport, tradizionalmente il mese di agosto significa vacanze. Un periodo di stacco dal ritmo incessante delle corse. I piloti, ma soprattutto i meccanici e lo staff di supporto, si godono qualche momento di meritato riposo dopo un’estenuante prima parte di stagione, trascorsa girando l’Europa in lungo e in largo.

È così per molti, ma non per tutti. Il pilota Lamborghini GT3 Junior Glenn van Berlo, nell’ultimo mese, è stato molto impegnato sia dentro che fuori le piste. La pausa dei campionati ha permesso al giovane olandese, attualmente in testa alla classifica della Silver Cup nel GT World Challenge Europe Endurance insieme ai compagni di squadra del GRT Grasser Racing Team Clemens Schmid e Benja Hites, di continuare i suoi studi universitari, suo impegno collaterale rispetto alla carriera di pilota. Per tanti questi ritmi possono essere insostenibili, ma è così che piace a Glenn.

«Ho sempre voluto continuare i miei studi», racconta van Berlo. «Ci sono molti piloti che smettono di studiare quando iniziano a correre, per concentrarsi al cento per cento sulle corse. Per quanto mi riguarda, lo studio mi mantiene lucido, concentrato e aggiornato. Così posso costruire la mia rete di contatti e credo che mi dia un grande aiuto anche nella mia carriera nel motorsport. Non vedo alcuno svantaggio nel proseguire sia la carriera accademica, che quella sportiva. Tre mesi fa mi sono laureato in International Business Management nei Paesi Bassi. È un corso di studi economici piuttosto vasto, durante il quale ho portato a termine diversi stage presso alcune società e mi ha consentito di svolgere un’esperienza di studio all’estero ad Aberdeen, in Scozia. È così che ho iniziato a interessarmi alla gestione immobiliare e allo sviluppo di questo tipo di progetti. Così ho deciso di fare un master in investimenti real estate a Londra». A brevissimo Glenn si trasferirà quindi nella capitale inglese. «Mi piace cambiare ambiente, mi mette alla prova, permettendomi di imparare cose nuove e conoscere nuove persone. Ho bisogno di una certa flessibilità per coniugare la mia attività agonistica con gli studi e finché l’avrò sarà un’ottima opportunità per me.»

Gareggiare ed essere studente universitario allo stesso momento non sembra essere facile, ma con il giusto approccio è una scelta che si è dimostrata vincente per molti piloti. Tanti sportivi di alto livello stanno iniziando a combinare queste due carriere, a causa della precarietà rappresentata dall’essere professionisti nel mondo dello sport. Come tanti suoi coetanei, van Berlo non sta minimamente pensando di gettare la spugna, consapevole che i suoi studi possono ricoprire una grande importanza nel suo futuro.

«Da un certo punto di vista, è sempre un piano B», sostiene l’olandese. «Per esempio, se non arrivassi al livello che desidero nel motorsport, avrei già molta esperienza, derivata dal mondo delle corse, sul tema delle sponsorizzazioni e come individuare le persone giuste, riuscendo a propormi in modo efficace. In economia, si impara l’approccio alle persone, la negoziazione e il pensiero analitico. Tutti questi argomenti possono aiutare anche nel motorsport. Analizzando i dati puoi sia capire come migliorare la tua guida, sia come trovare nuovi sponsor. Sono tutte aree collegate tra loro. Ci sono tanti giovani piloti che credono che le aziende vadano da loro per supportarli, soprattutto all’inizio della carriera», spiega van Berlo. «In realtà è l’esatto opposto. Mi sorprende il numero dei miei attuali sponsor che ho conosciuto attraverso i miei studi. Da questo punto di vista, la mia vita universitaria mi ha aiutato».

Visione chiara su formazione e affari sono alcuni degli ingredienti del successo di van Berlo. Con obiettivi così lucidi, non deve sorprendere l’ambizione di Glenn anche dal punto di vista motoristico. Dopo aver iniziato nei campionati di kart nazionali e internazionali all’età di sette anni, l’olandese è passato alle monoposto, gareggiando prima nel campionato di Formula 4 spagnolo, poi nell’Euroformula Open, prima di passare alle gare per vetture Gran Turismo. Insieme a Facu Regalia, suo manager ed ex pilota, nel 2021 arrivò la decisione di gareggiare nel Lamborghini Super Trofeo Europa.

«Abbiamo scelto il Super Trofeo perché volevamo costruire un legame a lungo termine con Lamborghini», spiega van Berlo. «L’obiettivo è quello di concentrarmi sulle corse GT3 e crescere con loro, puntando a diventare pilota ufficiale. Al momento si tratta solo di GT3 ma, in un futuro più remoto, vorrei passare al progetto LMDh. La strada è lunga, ma credo che sia importante per un pilota guardare anche molto avanti. Poi mi piacerebbe molto correre sia in Europa che negli Stati Uniti, mi piacciono entrambe le tipologie di mercati. Le piste poi, sono molto impegnative e così diverse tra loro». Glenn ha già avuto modo di correre oltreoceano quest’anno: «Ho corso nell’IMSA nella categoria LMP3 durante questa stagione, adoro quei tracciati! Sono molto vecchia scuola, soprattutto Sebring. Non ci sono vie di fuga, non c’è spazio per gli errori. Con un prototipo poi, che sono vetture più rigide del GT, senti ogni avvallamento direttamente sotto il sedile. Mi piace molto correre lì ed è un buon banco di prova per il mio futuro».

In questo momento van Berlo e i suoi compagni di equipaggio della Lamborghini Huracán GT3 EVO2 #85 del GRT Grasser Racing Team hanno obiettivi a breve termine, con la pausa estiva agli sgoccioli e la vetta della Silver Cup da difendere, nell’ultimo round che si disputerà a Barcellona a fine settembre.

In questa stagione i tre hanno ottenuto due vittorie consecutive di classe, alla 24 Ore di Spa e alla 3 Ore del Nürburgring, oltre a un secondo posto al Paul Ricard. Un’annata quasi perfetta finora, che van Berlo vuole chiudere in bellezza.

«Unirmi a Grasser per il 2023 è stata un’ottima scelta per me, sono contento di come sta andando la stagione», commenta Glenn. «Ho saltato la prima gara di Monza a causa di una concomitanza ed è stato un peccato che i ragazzi si siano ritirati in quella gara, ma le due vittorie di Spa e del Nürburgring ci hanno dato un piccolo vantaggio in classifica. Gottfried Grasser, il proprietario del team, ha messo a punto un’auto davvero veloce quest’anno. Nella scuderia sono tutti molto determinati e dediti al lavoro. Il mio ingegnere di pista, Giulio di Lorenzo, ha fatto un lavoro straordinario quest’anno. L’obiettivo non può essere altro che la vittoria della Silver Cup».

Non crediate che per il giovane van Berlo sia stato un agosto privo di gare. A inizio mese, il ventunenne olandese ha disputato l’Ironman 70.3 di Duisburg, in Germania. «Al di fuori delle corse è importante rimanere in forma. Ho sempre voluto fare un Ironman e quest’estate ho fatto il mio primo. All’interno del mio allenamento faccio molta corsa, ciclismo e nuoto; quindi, ho sempre avuto l’idea di farlo. Dopo la laurea, ho avuto sei mesi di tempo per concentrarmi a pieno sull’allenamento, che richiede 25 ore di pratica a settimana, ogni settimana. È stata dura», racconta van Berlo, «ma una volta arrivato al traguardo è stato bello aver raggiunto quest’obiettivo. Credo che lo farò ancora. Proprio come i miei studi, mi mantiene in forma ed è un bene esserlo il più possibile, sia per il fisico che per la mente».

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