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La fibra di carbonio è conosciuta in tutto il mondo per il suo incredibile rapporto resistenza-peso. Lamborghini ha fatto un grande passo nella ricerca e sviluppo su questo materiale, sviluppando di volta in volta tecnologie dedicate, in funzione delle diverse specifiche di Progetto.
La storia dei materiali compositi in Lamborghini inizia nel Settembre del 1982 quando l’ingegnere Giulio Alfieri, General Manager della Nuova Automobili Lamborghini, approfittando di un finanziamento europeo decise di avviare la progettazione e costruzione di una vettura sperimentale in materiali compositi. Per l’occasione decise di assumere l’Ing. Rosario Vizzini, ingegnere aeronautico dell’Alenia che aveva lavorato come consulente presso la Boeing di Seattle WA per la costruzione della deriva degli aerei B-767 in fibra di carbonio. Agli inizi del 1983 l’ingegner Vizzini decise di iniziare la progettazione preliminare di un telaio in Carbon Fiber Reinforced Plastic (CFRP) per una nuovissima Lamborghini Countach, che però non venne mai ufficialmente presentata. La Countach Evoluzione vantava una scocca 100% composito in fibra di carbonio e presentava una diminuzione di peso di circa 500 kg rispetto ai modelli Countach di riferimento. Anche le prestazioni ne trassero vantaggio: nonostante fosse equipaggiata con un motore di serie solo leggermente ritoccato da 490 CV, sull’anello di velocità di Nardò la Countach Evoluzione superò i 330 km/h.
Da oltre 30 anni, Lamborghini applica e sviluppa la tecnologia della fibra di carbonio al mondo automotive, attraverso un’attività di ricerca internazionale che include anche l’Advanced Composite Structures Laboratory (ACSL) di Seattle.
Grazie alla partnership con la Boeing, Lamborghini ha aperto nuovi scenari ai materiali compositi, confermandosi la casa automobilistica leader sul fronte della ricerca sulla fibra di carbonio.
Le collaborazioni istituite con partner provenienti dal mondo aeronautico hanno portato alla Sesto Elemento, progetto altamente tecnologico in cui è stato messo in pratica il sodalizio progettuale con l’Aerospace, raggiungendo risultati mai ottenuti prima nell'impiego della Fibra di carbonio.
Le collaborazioni istituite con partner provenienti dal mondo aeronautico hanno portato alla Sesto Elemento, progetto altamente tecnologico in cui è stato messo in pratica il sodalizio progettuale con l’Aerospace, raggiungendo risultati mai ottenuti prima nell'impiego della Fibra di carbonio.
Nella storia della Lamborghini la fibra di carbonio con matrice termoindurente, così denominata perchè indurisce all'aumentare della temperatura, è stata sin dagli anni Ottanta impiegata per lo sviluppo di componenti strutturali ed estetici rigidi.
Per potersi esprimere ancora una volta con l’innovazione, prendendo ispirazione dal mondo Aerospace, Automobili Lamborghini per la prima volta estende il proprio pensiero nel campo dei materiali flessibili, e dopo anni di ricerca e sviluppo concepisce un nuovo materiale in fibra di carbonio con matrice flessibile, adatto all’applicazione per interni vettura. Il Carbonskin® è stato sviluppato interamente dal team di Ricerca e Sviluppo di Automobili Lamborghini, l'ACRC, e rispetta tutte le richieste omologative e di validazione previste nel mondo Automotive. Tale prodotto è brevettato a livello mondiale con il nome di "Carbonskin®", ed è l’unico prodotto al mondo in grado di soddisfare i requisiti di qualità e omologazione del gruppo VW. Questo materiale innovativo offre oltre al risparmio di peso (- 28%, - 65% rispettivamente per Alcantara e Pelle), caratteristiche estetiche uniche come la naturalezza della fibra di carbonio, l’effetto tridimensionale, la sua morbidezza immediatamente percepibile al tatto se paragonata a qualsiasi altro materiale.
L’utilizzo intensivo della fibra di carbonio a livello strutturale nell’area abitacolo vettura e lo sviluppo costante dei processi tecnologici hanno consentito alla Lamborghini, nel 2011, di vincere una nuova sfida con una innovativa monoscocca in fibra di carbonio per la supersportiva Aventador.