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Factory Focus: Daniil Kvyat

5 Settembre 2024

Sin dal suo inizio nei kart, Daniil Kvyat ha un rapporto speciale con l’Italia. È il luogo dove è cresciuto, dove ha terminato il suo percorso di studi e dove ha completato la sua scalata alla Formula 1.
Dopo più di cento partenze nel massimo campionato automobilistico a ruote scoperte, Kvyat è tornato in Italia per affrontare, con un marchio italiano, un campionato del mondo. E non potrebbe essere più felice.

Dopo essersi trasferito in Europa dalla Russia, Kvyat ha attirato l’attenzione su di sé vincendo entrambi i titoli della Formula Renault 2.0 Alps e della GP3 Series mentre era pilota junior della Red Bull.

Dopo esser stato in F1 con Scuderia Toro Rosso, Red Bull Racing e Scuderia AlphaTauri, oltre ad aver ricoperto i ruoli di collaudatore con Ferrari e Renault, la sua carriera nel circus si è chiusa al termine del 2022.

Una nuova avventura lo attendeva nel 2023 nelle auto a ruote coperte, con la firma con Prema Racing per la partecipazione al WEC, in classe LMP2, prima i diventare pilota ufficiale Lamborghini Squadra Corse. Kvyat è ora un membro fondamentale del progetto Lamborghini Iron Lynx nel FIA World Endurance Championship, insieme a Mirko Bortolotti e Edoardo Mortara.

Dentro e fuori dall'auto, Kvyat ha un'aria seria e risoluta da professionista consumato. Ma, proprio come i suoi compagni di squadra della classe Hypercar, è un pilota disinvolto che passa tanto tempo a gustare il cappuccino de Il Covo di Iron Lynx quanto al volante della SC63.

Ecco qualcosa di più su Daniil Kvyat:

Ci descrivi il tuo percorso con Lamborghini Squadra Corse fino ad oggi?
Beh, alla fine del 2022 ero senza un contratto. Mi misi in contatto con un mio vecchio amico, Enrico Toccacelo, che mi presentò a Lamborghini e Iron Lynx. Parlai con l’allora responsabile del motorsport Lamborghini Giorgio Sanna e con Andra Piccini, team principal Iron Lynx. Discussi con loro l’opportunità di far parte del progetto Hypercar, che mi sembrava il percorso più logico per me. Ero convinto che il progetto avesse un certo potenziale e non vedevo l'ora di partecipare.

Cosa ti entusiasma di più della SC63 e del progetto LMDh?
È molto bello poter rappresentare di nuovo un marchio italiano a livello di campionato mondiale. L'Italia è stata una parte importante della mia vita finora, sono cresciuto qui e ho trascorso molti anni nel Paese. Parlo correntemente l'italiano e ho terminato gli studi qui. Mi sento a casa in Lamborghini. Il fatto di far parte di un marchio così famoso e cool è la parte più eccitante di questo progetto per me.

Qual è il legame con i suoi compagni di squadra?
Andiamo molto d'accordo sia in pista che fuori. La cosa più importante è il modo in cui comunichiamo sulla vettura e come possiamo lavorare insieme per trovare i miglioramenti necessari per renderla più veloce. Ovviamente, ho già lavorato con Mirko in LMP2, quindi ci troviamo bene l'uno con l'altro. Edo era nuovo nel team ma anche molto professionale, quindi siamo in grado di allineare bene le nostre idee.

Qual è la peggiore auto a noleggio che hai avuto?
Forse quando ero in Bahrain, o comunque in quella zona. Non ricordo la marca dell'auto, ma era un'auto vecchissima, del 2005. Ma alla fine mi ha portato dal punto A al punto B e non si è rotta. Aveva anche l'aria condizionata, il che era un vantaggio! E in realtà, se un’auto ti porta dove devi andare, non può essere una cattiva macchina!

Quali sono i tuoi hobby lontano dalla pista?
Mi piace fare molte cose quando non corro, come fare escursioni con la mia ragazza o allenarmi. Ma in genere si tratta di qualcosa di semplice, come cucinare del buon cibo o fare un giro in macchina da qualche parte lontano da casa, se ho tempo. Mi piace tenermi in forma ma anche rilassarmi per essere pronto e avere abbastanza energia per le gare successive.

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