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Le Lamborghini World Finals sono il tradizionale appuntamento di chiusura della stagione da dodici anni. Anche quest’anno si concluderà così il calendario di Lamborghini Squadra Corse: la settimana prossima, sul tracciato di Jerez de la Frontera, ci sarà l’evento che tutti I piloti del Super Trofeo vogliono vincere.
La maggior parte dell'attenzione sarà concentrata sulle gare finali dei campionati europei, nordamericani e asiatici e sulle stesse Finali Mondiali. Ma c’è ben altro. Un gruppo selezionato di giovani piloti avrà gli occhi puntati su un premio molto più grande, gli shootout dei programmi Lamborghini Young Driver.
Si terranno dal 18 al 19 novembre sullo stesso circuito spagnolo e saranno divisi in due raggruppamenti. Il primo è dedicato ai Super Trofeo Young Drivers, con il vincitore che riceverà la possibilità di correre in un programma GT3 per il 2025. Il secondo shootout è riservato ai GT3 Junior Drivers. Il migliore tra loro diventerà pilota ufficiale Lamborghini Squadra Corse.
Un pilota con un grande desiderio di fare bene negli shootout è l'attuale pilota della Lamborghini GT3 Junior, Ugo de Wilde. Il ventunenne belga ha brillato nello shootout Super Trofeo Young Driver lo scorso anno, vincendolo insieme a Marzio Moretti. Ora punta a garantirsi un posto di prestigio nelle competizioni GT. «Mi sono divertito molto», racconta De Wilde. «Nel 2023, quando partecipavo al Super Trofeo, avevamo tutte le riunioni dei piloti dopo ogni prova e qualifica e c'era Loris Spinelli che ci dava molte informazioni utili. Abbiamo imparato molto sui nostri stili di guida, grazie alle analisi di ciò che facciamo in pista. Quest’anno il programma è un po’ diverso, ma ci viene ancora richiesto di scrivere le relazioni sul weekend dopo ogni round e siamo valutati su questo. È sempre positivo avere un legame con il costruttore, perché si riesce a ottenere il feedback di cui si ha bisogno. Questo ci aiuta a migliorare come piloti».
Durante la scorsa stagione Ugo de Wilde ha fatto subito parlare di sé, dentro e fuori dalla pista e ha ottenuto risultati di eccellenza nelle palestre all’avanguardia della sede Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, consolidando poi queste impressioni agli shootout di Vallelunga. In questa stagione de Wilde ha guidato una Huracán GT3 EVO2 nella Sprint Cup del Fanatec GT World Challenge Europe con Imperiale Racing. Come la maggior parte delle vetture GT3 è un’auto potente e imponente. Riuscire a essere costanti nel tempo sul giro e tempestivi nelle decisioni durante la gara, in condizioni fisicamente estreme, fa la differenza tra un buon pilota e un grande pilota.
Per questi motivi de Wilde dà la priorità all’allenamento fisico e alla preparazione mentale, importante quasi quanto la guida stessa. «Quest’anno ho svolto gare sprint e il mio allenamento è cambiato un po’», spiega de Wilde. «Ho fatto molto cardio sprint, dove devo correre molto velocemente. Nel futuro vorrei fare anche delle gare endurance, dove è importante essere in grado di resistere due o tre ore in macchina, dormire solo un’ora e poi essere pronti per ripartire. Il mio personal trainer in Belgio mi dà un programma da seguire, e mi alleno quasi tutti i giorni. A volte mi prendo un giorno di riposo perché è importante ascoltare il proprio corpo e recuperare.
Ho dovuto lavorare molto sulla forza delle gambe quando sono passato in GT, perché bisogna frenare molto forte. Nelle gare endurance si possono avere i crampi se non si è molto preparati. Sto allenando anche i muscoli del collo, per le forze G che ci sono in auto.
Secondo me la preparazione mentale è molto sottovalutata negli sport ad alto livello. Quasi tutti i piloti hanno un grande ego, pensano di essere i più veloci e i migliori e tendono a pensare di essere in grado di farcela mentalmente. Per me è un grosso errore.
Si può fare molto per gestire le proprie emozioni, essere sicuri di sé e mantenere la concentrazione durante le gare. Per esempio, quando si è in un momento di difficoltà e si perde qualche posizione. Bisogna essere in grado di riconcentrarsi e dimenticare quello che è appena successo nel più breve tempo possibile».
Oltre a curarsi della sua preparazione fisica e mentale, de Wilde è un allenatore e istruttore di piloti. Per lui, analizzare i circuiti e la propria guida è naturale: «Mi piace molto anche i debriefing e tutto il resto. Sono uno di quei piloti che lavora molto tra un evento e l'altro. Ovviamente lavoro sulla parte fisica e mentale, ma anche su quella di guida, trascorro molto tempo al simulatore, guardando gli onboard camera e i dati per cercare di essere preparato su tutto quello che posso. Quando arrivo su una pista so già quali marce usare, dove frenare.
Durante il fine settimana lavoro molto con i miei ingegneri per trovare le piccole cose da migliorare. Come allenatore sto imparando ancora molto. Uso la mia esperienza per aiutare chi sta iniziando a correre. Ma la cosa interessante è che quest'anno sto allenando piloti giovani e già veloci, e ho notato che sono riuscito a raccogliere alcuni suggerimenti per aiutare la mia preparazione, come per la gara GT3 a Imola due settimane dopo. Gli aspetti su cui abbiamo lavorato insieme li ho applicati anche al mio weekend di gara. I punti di frenata, le marce da usare, le ho imparate dal mio pilota. È stato fantastico».
Tutto questo è ciò di cui c’è bisogno per disputare un ottimo shootout del Lamborghini Young Driver Program. De Wilde è uno di quei piloti della nuova generazione che è preparato fisicamente e mentalmente in maniera professionale, pronto per una carriera affermata nel motorsport.
Continuate a seguire i canali social media di Lamborghini Squadra Corse per scoprire chi sarà il vincitore degli shootout del Lamborghini Young Driver Program 2024 nelle prossime settimane.