Skip to main content

NEWS

Team Insight: Target Racing

30 Maggio 2024

Metà maggio, Lugo, provincia di Ravenna. Nel bel mezzo dell’altra metà della Motor Valley, un caldo sole bacia la facciata dell’officina di Target Racing, che sorge nella zona artigianale di una delle sette sorelle di Romagna. Già all’esterno si respira aria di passione per il motorsport.

Entrando nell’officina di Target Racing, accolto dal co-fondatore Roberto Venieri, la storia del motorsport e il profumo delle corse invadono gli occhi e le narici, grazie alle fotografie appese alle pareti, ai poster delle stagioni passate, ai trofei che trovano posto nell’ingresso e negli uffici. E quell’odore inconfondibile, quasi inebriante, sprigionate dalle vetture a riposo in officina, smontate per la revisione dopo le fatiche del round di Spa.

Tutto questo potrebbe bastare per spiegare cosa sia Target Racing, lasciandovi immaginare il segreto del loro successo. Parlare con Roberto Venieri, il team principal della struttura romagnola, e Chiara Semeghini, responsabile logistico e PR del team, permette però di immergersi nel passato, nel presente e nel futuro del motorsport, a 360 gradi.

Ma quando e perché è nata Target Racing? «Fin da piccolo sono stato nel mondo delle corse», racconta Venieri. «Ho gareggiato in kart da giovane, fino a diventare meccanico e ad arrivare in Formula 1. Quando lavoravo in Minardi, il mio sogno era quello di creare un team per conto mio. Nel 1994, dopo delle mie esperienze personali in Inghilterra e negli Stati Uniti, nella Indy Racing League, insieme a un socio di Faenza. Nacque una struttura che è poi l’embrione di quella che diventò la Target Racing. Target è nata effettivamente con questo nome nel 1997. Ci occupavamo di aiutare a far crescere i piloti in Formula 3, che è sempre stata la categoria in cui volevo lavorare. Per 16 anni abbiamo lavorato nelle formule minori, poi siamo passati alle GT, nel Campionato Italiano Gran Turismo. Credo che la Formula 3 sia stata la categoria migliore per far crescere piloti, ingegneri e meccanici. Era molto libera e permetteva di far emergere i tecnici più capaci o i piloti che andavano forte».

Se vi siete chiesti il motivo del nome della scuderia italiana, Roberto ci dà una dettagliata spiegazione: «Il nome Target viene dal mirino, dall’obiettivo che abbiamo sin dall’inizio: quello di far crescere i giovani piloti. Dai primi anni abbiamo cercato, attraverso la nostra esperienza, di supportare i piloti insegnandogli tutto, sin dalle cose più basilari. La mia soddisfazione personale, e quella dei miei collaboratori, è quella di vedere i tuoi piloti che crescono e fanno carriera. Ho avuto il piacere di lavorare nel Team Rosberg, ad esempio, e con Robert Kubica. Negli ultimi anni invece sono passati da noi piloti come Dennis Lind o Frederik Schandorff».

Target Racing è da molti anni partner di Lamborghini. Dopo alcune partecipazioni agli albori della serie, la scuderia di Venieri partecipa al Super Trofeo dal 2015, conquistando numerose vittorie, come le World Final nella classe Pro nel 2019 e nel 2020, la vittoria del campionato Middle East nel 2019 e il successo nelle ultime Finali Mondiali di Vallelunga, con il successo in classe Pro-Am grazie a Alex Au e a Schandorff. «Lamborghini è un marchio che fa appassionare i suoi piloti, sia per le piste su cui gareggia che per le opportunità che offre», spiega Venieri. «Gli Young Driver Programs poi sposano al 100% la nostra filosofia e il nostro target. Siamo nati per far crescere i giovani piloti. La possibilità che dà Lamborghini è importantissima.
Crediamo che il Super Trofeo sia il campionato migliore per i giovani piloti che vogliono imparare a correre con le ruote coperte. Consente loro di imparare le basi delle corse GT, permettendogli di fare il passaggio dal mondo delle formule. Lavorare con Lamborghini è molto stimolante, perché c’è un’estrema libertà nel setup della vettura. La vettura ha un’ampia finestra di utilizzo e i piloti possono cucirsi addosso la Huracán Super Trofeo EVO2 con una vasta gamma di regolazioni. La base tecnica è molto grande e c’è libertà di lavoro anche per i team. Infine, il contesto in cui si svolge il Super Trofeo è di altissimo livello. Quest’anno c’è stata la novità di correre durante il WEC e andremo a gareggiare nel contesto della 24 Ore di Le Mans. I piloti hanno l’opportunità di mettersi in mostra, la vetrina è importantissima. Ad Imola, ad esempio, nella nostra gara di casa, è stato bellissimo con tutto quel pubblico. Anche per noi team è molto importante avere questo tipo di visibilità».

Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che si prefigge Target Racing è necessaria una struttura ben organizzata, nella quale regni l’armonia professionale e umana tra tutti i membri della squadra. «Io mi occupo della gestione generale del team», illustra Roberto. «Mentre io mi occupa della parte logistica, della parte dell’organizzazione sportiva e delle pubbliche relazioni», continua Chiara. «Il ruolo di Chiara è fondamentale, la logistica è una parte molto delicata. Oltre a noi due», racconta Venieri, «c’è il nostro capo degli ingegneri che gestisce tutto il comparto tecnico. Lavora con noi dal 2008 e con lui si è sviluppata una solida partnership. Per la parte meccanica abbiamo due capiofficina, che si occupano della gestione generale delle auto e della revisione, ma possono aggiungersi altri meccanici a seconda del lavoro che abbiamo da svolgere sulle auto. Di base la nostra struttura è molto snella e il nostro organico si amplia nei periodi delle gare. Negli anni scorsi siamo arrivati a portare oltre trenta persone in pista durante alcuni weekend», conclude Roberto.
«Per noi l’armonia è fondamentale», dice Chiara. «Ne patiamo l’assenza, se capita. È importantissimo avere un clima disteso e collaborativo». Roberto aggiunge: «Quando scherziamo, lo facciamo sul serio e, quando si lavora, lo facciamo dando il massimo di quello che abbiamo. Con questi due ingredienti riusciamo ad essere performanti...».
«E riusciamo a vincere», conclude Chiara, che spiega i progressi fatti in questi mesi. «Nel 2023 ci è mancato qualcosina sotto questo aspetto, la vittoria nelle World Finals è stato comunque un grande traguardo. Quest’anno abbiamo migliorato molto e la pista lo sta dimostrando».

Com’è un weekend tipo in pista per Target Racing? «Innanzitutto, una trasferta si prepara con grande anticipo», spiega Chiara Semeghini. «Si inizia mesi prima organizzando la parte logistica, che è un aspetto molto delicato. Spesso far arrivare in circuito tante persone da parti diverse d’Italia è una sfida nella sfida». Una volta arrivati in pista, inizia il duro lavoro di un fine settimana di gare. «Nel Super Trofeo portiamo in pista quattro vetture», dice il team principal Venieri. «Abbiamo un ingegnere per ogni auto e tre persone per ogni vettura, tra meccanici e gommisti. Nel fine settimana solitamente arriviamo in pista il mercoledì con i i bilici e tutto il materiale; quindi, dobbiamo preparare il campo base con le tende, e poi terminiamo la preparazione delle auto con gli ultimi dettagli. Il giovedì ci sono le verifiche tecniche, e i briefing tra piloti e ingegneri. In generale cerchiamo di lavorare tutti insieme, quindi il primo briefing è generale; durante tutto il weekend, comunque, c’è massima condivisione dei dati. Tutti i piloti si aiutano a vicenda. Solitamente i piloti Pro aiutano molto gli Am con la loro esperienza, ma è successo alcune volte che i piloti Am facessero fare l’ultimo step ai Pro, perché magari interpretavano meglio di tutti una determinata curva. Per me», continua Roberto, «ha grande importanza il track walk, che permette di capire al 100% le condizioni della pista, quali riferimenti prendere durante la guida e, soprattutto, dove mettere le ruote. Poi dal venerdì inizia il lavoro in pista, dettato soprattutto dal programma dell’evento. Naturalmente, dopo ogni sessione i piloti svolgono il briefing con il loro ingegnere e cercano di sistemare la macchina sulla base delle loro sensazioni durante la guida».

Target Racing ha sempre potuto contare su piloti giovani ed esperti. Roberto ci spiega come è stata scelta la line-up del 2024: «Ad essere sincero difficilmente siamo mai andati alla ricerca dei piloti. Sono i piloti che ci contattano perché si trovano bene nei primi approcci o dopo la prima stagione. Negli anni, abbiamo sviluppato una partnership con i dealer, che sono molto legati ai loro piloti nazionali e a volte supportano i piloti che vengono a correre da noi. Ad esempio, con Ali e Söderström ci siamo trovati molto bene l’anno scorso e hanno deciso di tornare con noi nel 2024. Nella lineup sono importanti anche i gentleman drivers, dei veri e propri clienti a cui cerchiamo di dare il massimo. Anche loro ci scelgono perché si trovano bene».

L’obiettivo dichiarato di Target è quello di far crescere i piloti, supportando soprattutto i più giovani agli inizi delle proprie carriere. Qual è la soddisfazione di Roberto e del suo staff nell’aiutare questi piloti a crescere e a costruirsi una carriera nelle competizioni GT e vederne i progressi anno dopo anno? «È la soddisfazione più grande», ci racconta Roberto con la luce negli occhi. «La maggior parte dei piloti che sono passati da Target hanno avuto una grande crescita professionale nel mondo delle competizioni GT e ci fa molto piacere. Spesso i piloti hanno il desiderio di tornare da noi perché si sono trovati bene, sia a livello tecnico che a livello di ambiente di lavoro. Cerchiamo di far sentire i piloti come se fossero in famiglia. Spesso alcuni di loro arrivano da noi da soli, senza avere la famiglia vicino, ma puntiamo ad accoglierli al meglio e di farli sentire a casa. Cerchiamo di fare la stessa cosa con i gentlemen, che non hanno avuto le opportunità dei piloti più giovani nella loro adolescenza, dando loro tutto quello che serve per provare quelle emozioni che magari non hanno mai avuto modo di vivere quando erano più giovani. È bello vederli stupiti, con gli occhi fuori dalla testa per le emozioni che provano e perché quello che fanno è il loro sogno di bambini. Certo, non hanno le ambizioni dei piloti giovani, ma se ci fosse un Old Driver Program… (ride)».

Il Super Trofeo Europa è un campionato in espansione, che anno dopo anno vede crescere lo schieramento, fino ai record di quest’anno. Anche per i team con più esperienza come Target Racing, questo rappresenta una sfida: «Nel Super Trofeo ci sono tanti competitor forti e piloti molto veloci. La sfida più grande è quella di riuscire a battere i nostri concorrenti e raggiungere la vittoria», conclude Roberto.

Sinceri, diretti. In ufficio, in officina e in pista. Come l’Emilia-Romagna, d’altronde, dove affondano le radici della grande passione che muove Target Racing verso i suoi obiettivi. Il prossimo sarà il round di Le Mans, quando dall’11 al 15 giugno ci sarà l’esordio del Super Trofeo nel difficile e iconico Circuit de la Sarthe.

NOTIZIE COLLEGATE

Lamborghini Iron Lynx pronta ad affrontare il quinto Round del FIA WEC in Brasile

LEGGI DI PIÙ