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La Countach è il capolavoro della Casa del Toro nato dalla penna e dal genio creativo del grande maestro del design Marcello Gandini. Questa vettura affascinante, non convenzionale e dalle prestazioni eccezionali, rappresenta la quintessenza della leggenda Lamborghini.
“Quando si facevano le macchine per i saloni si lavorava di notte e si era tutti stanchi, e quindi per tenersi un po’ su di morale si scherzava. Lì da noi c’era un profilista, faceva le serrature, alto due metri, con due mani così, che faceva tutti i lavori piccoli. Parlava quasi solo piemontese, non parlava neanche italiano. Il piemontese è molto differente dall’italiano, assomiglia al francese. Una delle sue esclamazioni più frequenti era “countach”, che significa letteralmente peste, contagio, e in realtà viene usata piuttosto come espressione di stupore o anche ammirazione, come “perbacco”. Lui aveva questa abitudine. Quando si lavorava di notte, per tenersi su di morale, c’era uno spirito di fronda, quindi io ho detto, potremmo chiamarla Countach, per scherzare, per dire una battuta esagerata, senza nessuna convinzione. Lì vicino c’era Bob Wallace che montava la meccanica – le macchine le facevamo sempre funzionanti, una volta si poteva entrare nei saloni anche con la macchina in moto, che era una bellissima cosa. Quindi ho chiesto per scherzo a Bob Wallace come suonasse ad un orecchio anglofono. Lui l’ha detto a modo suo, in modo strano. Funzionava. Abbiamo fatto subito la scritta e l’abbiamo appiccicata. Però forse il suggerimento vero è nato da un mio collaboratore, un ragazzo che ha detto, chiamiamola così. Il nome è nato in questo modo. Questa è l’unica storia vera di questa parola”.